Menù

Come sostituire l’hard disk del proprio computer con un SSD

20 Maggio 2020
2 dischi rotti RAID 5

A partire dalla loro immissione sul mercato, ormai diversi anni fa, i dischi SSD (Solid state drive, erroneamente chiamati in italiano dischi a stato solido) si sono diffusi largamente, tanto che oggi è difficile trovare un PC desktop o un laptop che non ne abbia uno installato al suo interno.

Il motivo di tanto successo è presto detto: gli SSD sono riusciti a eliminare, almeno in parte, il principale collo di bottiglia nel flusso dei dati di un computer, cioè il disco rigido tradizionale.

Contrariamente a questi ultimi, le unità SSD non dispongono di piatti rotanti e testine di lettura, ma sono basati sulla stessa tecnologia delle memorie USB, perciò consentono di accedere ai dati molto più velocemente: mentre i normali dischi si attestano su un trasferimento dati medio (su connessione Sata 3) di circa 100MB/s, gli SSD arrivano senza grossi problemi a 300 MB/s, con punte di 500 MB/s. Altri vantaggi sono la silenziosità, il minor consumo energetico e la minore dissipazione di calore, questi ultimi elementi importanti nel caso di laptop e ultrabook.
Non è tutto rose e fiori, naturalmente, anche i dischi a stato solido hanno i loro svantaggi: costano più di quelli tradizionali (a parità di gigabyte) e, al momento, sembra abbiano un tempo di conservazione dei dati inferiore.

A cosa serve l’hard disk

Come sappiamo, gli hard disk servono a conservare dati, file e programmi ed esistono due tipi di hard disk: interno ed esterno. In quello interno è contenuto anche il sistema operativo, per questo è molto importante preservare l’integrità dell’hd e verificare che tutto funzioni perfettamente. Gli hd dei computer desktop hanno dimensioni di 3,5 pollici, mentre quelli all’interno dei laptop sono di 2,5 pollici.

Gli hard disk che oggi sono divenuti obsoleti sono i SATA, molto capienti ma meno veloci degli SSD (in genere il tempo di accesso ai dati tipico per un disco rigido da 7200 rpm è di circa 9 millisecondi). Maggiore è la velocità di rotazione dei dischi (misurata in rpm), minore è la latenza, perciò la velocità di trasferimento dei dati è proporzionale alla velocità di rotazione.

È importante sapere che, nel caso degli hard disk con sistema operativo installato, il primo settore del disco, noto come settore di avvio, è il cosiddetto Master Boot Record (MBR) che contiene le istruzioni di avvio del sistema operativo e la tabella delle partizioni presenti nel disco. Nel caso di un hard disk partizionato, ciascuna partizione contiene anche un proprio settore di avvio eventualmente lanciato dall’MBR.

Backup dati o clonazione del disco

Nell’apprestarsi a sostituire un hard disk con un SSD, la prima cosa da fare è decidere come migrare i dati dal vecchio al nuovo supporto. Le possibilità sono due: salvarli da qualche parte (una pendrive USB, un hard disk esterno, dei DVD), sostituire il disco, installare il sistema operativo e ripristinare i dati, oppure clonare in toto il disco che si andrà a sostituire sulla nuova unità SSD. In questo caso, a sostituzione avvenuta ritroveremo il computer nello stesso stato in cui era prima dell’operazione, con sistema operativo, programmi e dati già al loro posto.

Mentre il backup dei propri dati su un dispositivo è un’operazione intuitiva, è sufficiente inserire il supporto e copiarci sopra i file, lo stesso non può dirsi della clonazione. La prima cosa da fare è collegare il nuovo disco SSD al computer: nel caso di un desktop la cosa non crea problemi, in caso, invece, di un portatile o di un All-in-One è necessario dotarsi di un dock o cavo-adattatore Sata-USB che consenta di collegare la nuova periferica come se fosse un hard disk esterno.

A questo punto dobbiamo usare un software che effettui la “clonazione” del vecchio disco sul nuovo (ovviamente, il disco di destinazione deve essere necessariamente di capacità maggiore rispetto alla quantità di dati presenti sul disco sorgente). Un’ottima soluzione per sistemi Microsoft è DriveImage XML (www.runtime.org/driveimage-xml.htm) che, oltre ad essere disponibile anche in versione gratuita, consente la copia da disco a disco senza riavviare il computer; per Mac, invece, Carbon Copy Cloner (bombich.com) è sicuramente la scelta più indicata.

 

Come sostituire l’hard disk del proprio computer con un SSD

Come aggiungere un secondo disco

Invece di sostituire il disco principale del computer, può essere una buona idea affiancargli l’unità SSD, su cui poi installare il sistema operativo e tenere i file di più comune utilizzo, demandando al vecchio hard disk la funzione di archivio o backup. Ancora una volta, questa operazione non crea problemi sui computer desktop, che dispongono di almeno quattro slot in cui montare dischi rigidi e lettori ottici, ma è possibile effettuarla anche su notebook e desktop All-in-One tipo l’iMac, a patto di sacrificare il lettore CD/DVD.

Esistono in commercio degli adattatori, si chiamano optibay oppure HDD frame, con la forma del lettore CD/DVD e capaci di ospitare al loro interno un disco SSD. In questo caso è bene creare prima una pendrive di installazione del sistema operativo, visto che poi non si disporrà più del lettore CD/DVD: basta una chiavetta USB da 8GB, il DVD o l’immagine disco dell’installer del sistema e il software adatto; su Windows si può utilizzare Rufus (rufus.ie) mentre su Mac è disponibile, allo stesso scopo, DiskMaker X (diskmakerx.com).

Istruzioni per aggiungere un secondo disco al pc

Smontaggio e rimontaggio di un hard disk

Per le operazioni di sostituzione fisica del disco è bene consultare il manuale di uso e manutenzione del proprio computer, specie se si tratta di un portatile. Gli accorgimenti da seguire sempre sono: scollegare i cavi di alimentazione ed eventuali batterie, rimuovere con delicatezza le viti dello chassis e quelle che fermano il disco da sostituire, quindi scollegare il cavo Sata; una volta alloggiata la nuova unità, ripetere le medesime operazioni in ordine inverso. Questa operazione potrebbe danneggiare il computer o invalidarne la garanzia quindi, se non si è sicuri di ciò che si fa, è meglio rivolgersi a personale qualificato.

Installazione del sistema operativo

Se prima della sostituzione del disco si è provveduto a clonarne il contenuto sul supporto SSD, le operazioni sono da ritenersi concluse.

Se tutto è stato fatto correttamente, basterà avviare il computer per ritrovarlo nello stato in cui lo si era lasciato, ma con tutti i benefici derivanti dalla velocità del nuovo disco.

Se, viceversa, si è optato per il backup dei dati e una installazione ex-novo o per montare un secondo disco, a questo punto è necessario installare il sistema operativo.

Si deve dunque procedere avviando il computer dal DVD o dalla pendrive di installazione del sistema e scegliendo come disco, se ce ne sono più di uno disponibili, quello appena montato. Al termine dell’installazione si può provvedere a ripristinare sul computer i dati di cui era stato precedentemente effettuato il backup.

Come sostituire l’hard disk del proprio computer con un SSD ultima modifica: 2020-05-20T09:00:33+02:00 da Recovery Admin

Richiedi Informazioni

Per ricevere informazioni aggiuntive, chiamaci subito oppure compila il form!
Compila
il form

Richiesta Informazioni

Iscrivimi alla newsletter di Recovery Data

Dichiaro di aver preso visione dell'informativa Privacy ai sensi degli artt. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 e di rilasciare il consenso al trattamento dei dati personali per le finalità ivi indicate

Invio in corso...
Si è verificato un errore di convalida. Controlla i campi obbligatori ed invia nuovamente il messaggio.
Il tuo messaggio è stato inviato con successo. Grazie.

Tags


Perchè
scegliere noi

Prezzi
competititvi
Recupero
dati da
TUTTI
i dispositivi
PAGHI
SOLO
i dati che
recuperiamo
MASSIMA
riservatezza
dei vostri dati