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Cosa non fare in caso di crash dell’HDD

15 Dicembre 2017
2 dischi rotti RAID 5

Il malfunzionamento del disco rigido di un computer si rivela, nella maggior parte dei casi, un evento drammatico: perdita dei dati, mancanza di backup recenti, interruzione del lavoro, sono situazioni a cui tutti, una volta o l’altra, siamo andati incontro.

Come comportarsi in questi casi? Ci sono cose che si possono fare ed errori che vanno assolutamente evitati?

Non avere fretta

La calma, in queste occasioni, è fondamentale; evitiamo di agire in preda al panico pensando che prima facciamo qualcosa e maggiori sono le probabilità di recuperare i dati, perché non è così.

Per iniziare, cerchiamo di capire quali dati potremmo effettivamente aver perso e cosa sia successo.

Gli hard disk possono incorrere in due tipologie di problemi, logici e fisici: i primi sono relativi a come i dati vengono memorizzati sul disco , i secondi al malfunzionamento di uno o più componenti interni del dispositivo. Nella maggior parte dei casi, i problemi logici possono essere risolti attraverso gli strumenti di manutenzione dei dischi propri del sistema operativo, come il Check Disk di Microsoft Windows (accessibile cliccando con il tasto destro sul disco in questione e selezionando la voce Strumenti) oppure, su macOS, il programma Utility Disco, presente nella cartella Applicazioni/Utility.

Un controllo furbo

Un altra cosa da controllare è lo stato S.M.A.R.T. del disco: si tratta, in sostanza, di un sistema di auto analisi di cui sono dotati gli hard disk (Self-Monitoring, Analysis and Reporting Technology) che può indicarci che tipo di problema si è verificato. CrystalDiskInfo (crystalmark.info/software/CrystalDiskInfo/index-e.html) è una utility freeware per Windows che, accedendo ai dati S.M.A.R.T., ci consente di conoscere lo stato di salute del disco, informarci preventivamente se sta per danneggiarsi a causa dell’usura, di temperature eccessive o di altre condizioni prevedibili, e riportarci eventuali errori.

Su Mac è possibile utilizzare Utility Disco per una prima verifica dello stato, oppure il software gratuito SmartMonTools (www.smartmontools.org) per un’analisi approfondita.

Non continuare ad usare il disco

A volte, soprattutto in presenza di errori meccanici, può capitare che un disco presenti errori solo tentando di accedere ad alcuni file, oppure si alternino momenti di perfetto funzionamento e problemi: in questo caso continuare ad utilizzare il disco è una pessima idea.

Il problema potrebbe man mano estendersi ad altri file oppure l’unità potrebbe smettere definitivamente di funzionare da momento all’altro.

La cosa saggia da fare è copiare tutti i dati e sostituire il disco.

Non formattare il disco

Quando un disco collegato al computer presenta problemi, il sistema operativo potrebbe non riconoscerlo e proporre all’utente di formattarlo (su Mac viene utilizzato il termine Inizializzare il disco): è un’operazione assolutamente da non fare perché potrebbe rendere più difficile recuperare i dati, se non impossibile. In caso di problemi logici del disco, infatti, i dati possono essere salvati,utilizzando software specifici, anche se il dispositivo non viene correttamente rilevato dal sistema operativo.

Non modificare le partizioni

Uno dei problemi logici a cui si può andare incontro e il danneggiamento o la cancellazione accidentale delle partizioni del disco: in questo caso è importante non creare una nuova partizione. Cancellare una partizione, infatti, non vuol dire eliminare i file, ma soltanto renderli inaccessibili: i file sono ancora li, e tramite l’utilizzo di software specifici, è possibile recuperarli, e a volte è possibile recuperare anche l’intera partizione. Crearne una nuova, al contrario di come spesso alcuni pensano, non serve a rendere nuovamente disponibili i file ma anzi si avrebbe come risultato un disco vuoto e l’operazione potrebbe anche sovrascrivere dei dati che andrebbero così definitivamente persi.

 

Non fare operazioni se non si è sicuri

Quando si prova a recuperare dati da un hard disk rotto, uno degli errori più comuni è salvare i file recuperati direttamente sul disco dal quale si stanno recuperando: ciò andrebbe a sovrascrivere i dati che si vorrebbero recuperare, rendendoli così irrecuperabili. Per queste operazioni è necessario disporre di un altro dispositivo su cui salvare i dati recuperati dall’hard disk danneggiato.

Non tentare di aprire il disco

Quando, invece, l’hard disk presenta problemi fisici, cioè di natura meccanica (relativi alle componenti mobili del disco come testine, bracci o motore), alle componenti elettroniche o ai piatti di memorizzazione, spesso dovuti a cadute o shock elettrici, le cose si fanno più complicate.

Ancora una volta, l’analisi S.M.A.R.T. del disco può darci informazioni preziose su ciò che è successo e sullo stato del nostro dispositivo: in alcuni casi tecnici specializzati possono, tramite software, risolvere alcune tipologie di problemi, in caso contrario sarà necessario aprire il disco in camera bianca (un laboratorio tecnico caratterizzato dalla presenza di aria molto pura, cioè a bassissimo contenuto di microparticelle di polvere) e sostituire le parti danneggiate o spostare i piatti di memorizzazione su un’altra unità. Nessun intervento improvvisato può risolvere il problema: tentare di smontare il disco può solo provocare ulteriori danni al dispositivo.

Credits: https://pixabay.com/it/hard-disk-hdd-computer-2619020/

Credits immagine di anteprima: https://pixabay.com/it/dati-perdita-di-dati-2764823/.

Cosa non fare in caso di crash dell’HDD ultima modifica: 2017-12-15T09:00:58+01:00 da Recovery Admin

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